La storia dei Rank e dei Fer
Erano fuggiti assieme in seguito alla guerra fra tedeschi e francesi, la famiglia dei Fer e dei Rank, assieme avevano attraversato le Alpi , assieme avevano trovato quella bella valle , ricca di acqua e di erba per le pecore, e anche parecchi pezzi in piano per seminare la segala, assieme avevano deciso di fermarsi , e di cosrtuirsi la casa, uno a monte e uno più a valle in modo che se fossero stati agrediti avrebbero potuto aiutarsi a vicenda , potevano tenere la valle sotto controllo.
I Rank avevano quattro figli e tre figlie, i Fer avevano tre figlie e tre figli , venuto il tempo che i ragazzi hanno desiderio di farsi una famiglia il padre dei Rank andava dal padre dei Fer a richiedere le figlie per i suoi figli, ma il padre pensò :<< se lascio andare le mie figle da lui , poi chi mi accudirà le pecore? E chi mi farà il formaggio e il burro?>> e così gliele negava . Ora la più vecchia delle figlie dei Fer se la intendeva con uno dei Rank , e così convinse le sorelle a fuggire con lei : e si presero un ragazzo a ciascuna.
Il giorno dopo il loro padre andò a cercarle ma esse rifiutarono di tornare, allora i figli dei Fer tesero una imboscata alle figlie dei Rank e le rapirono , il loro padre andò a protestare , in quanto non erano andate di loro volontà , ma essi lo cacciarono in malomodo. Così la vecchia amicizia si distruggeva , tanto che si dividevano anche la valle ; fino al torrente era dei Rank e oltre dei Fer ; se uno o l'altro trovava una pecora o una gallina sconfinava se la prendeva .
Intanto le donne avevano dei figli , solo che uno dei figli Rank era rimasto senza donna così la rapiva ad uno dei fratelli e fuggiva sui monti , lo cercarono dappertutto ma non lo trovarono più.
Intanto il tempo passava ,le famiglie crescevano e diventavano due paesi, oramai sapevano il motivo del loro astio solo più dai racconti dei vecchi che a loro volta avevano udito e piano piano i racconti cambiavano.
A forza di stare divisi persino la loro lingua cambiava, e inoltre sposandosi tra fratelli e cugini i Fer erano tutti zoppi e i Rank avevano tutti il gozzo ( le ghiandole della tiroide enormemente ingrossate ). Spesso sia a una che all'altra comuità sparivano delle pecore ma si accusavano a vicenda , ma un mattino mentre un ragazzo del villaggio dei Fer stava raccogliendo le ghiande rtovava in mezzo ai cespugli alcune pecore sbranate e squartate ma essendo evidente che non era opera dei lupi, spaventato teonava al villaggio e lo raccontava al capo del villaggio .
All' incirca nello stesso periodo uno dei Rank intanto che cercava una pecora scomparsa si vedeva apparire davanti un uomo enorme e tutto coperto di peli come quelli di maiale :
<< chi sei ?>> domandò
<< Giano dei Rank>> rispondeva mentre si avvicinava pericolosamente
<< vai via! Non puoi essere un ranck non hai " l' gavass" >>
ma questi invece si gettava su di lui , con i denti gli prendeva una gamba e iniziava a scuoterla come per strapparla , con una sorta di lancia che aveva con se lo colpiva ripetutamente fino a quando questi mollava la presa e fuggiva , poi piano si trascino fino a casa e lo raccontava ai compaesani. Qualche giorno dopo il capo del villaggio dei Fer asseme ai suoi tre figli attraversava il torrente e appena incontrava gente chiedeva di parlare col capo dei Rank : dopo qualche attimo di timore Batoir il capovillaggio li faceva condurre nal luogo di raduno , dove si riunivano i capi-famiglia a prender e decisioni importanti , sia di carattere amministrativo , sia per i matrimoni o transazione di bestiame Dopo tanti anni di separazione facevano fatica a capirsi , Bròca raccontava la scoperta delle pecore sbranate sulla montagna ; ma gli anziani erano diffidenti e temendo un inganno discutevano se credere o meno quando arrivò l' Maj (il maglio ).che ricordò loro l'avventura capitata a suo fratello : allora Batoir prendeva la parola :
<< gente Rank , non sappiamo cosa ci sia di vero o di falso , tre dei nostri accompagneranno tre Fer sui monti , decideremo dopo il da farsi , l' uomo visto da suo fratello non era ne zoppo ne con il collo gonfio >> dopo qualche minuto di silenzio un anziano dell' assemblea disse:
<< Sia così >>
I tre ragazzi che chiamavano i Bròca e tre figli dei Rank si preparavano alla partenza , il padre restava a parlare per cercare di fare un accordo tra le parti.
I sei si avviavano verso il punto dove era stato visto quell' individuo coperto di crine come un maiale , quasi al punto dove erano state trovate le pecore sbranate ,camminarono tutto il giorno ma non videro anima viva . erano tutti armati di armati di " Roche da luv " specie di corte lance costituite da un bastone con infisso sulla cima una lama di ferro o una selce affilata su una pietra di fiume .lunga sessanta tre quatro palmi la portavano appesa alla cintola, edi fionde fatte con una striscia di cuoio , che merro un sasso nella metà ,la facevano ruotare velocemente poi presa la mira lasciavano un capo . se era un abile frombatore , come il Bròca più giovane erano anche capaci di colpire un passero a venti metri .giunta la notte il gruppo decideva di accamparsi vicino a una macchia di querce , acceso un fuoco facevano scaldare un pezzo di pane ,poi strofinato con un uno spicchio d' aglio lo mangiavano , ad un tratto come dal nulla aparve un uomo alla luce del fuoco , non aveva ne il "Gavass" ne era Zoppo :
<< Salve a tutti chi siete?>> chiedeva.
<< siamo della valle e stiamo cercando delle pecore che si sono smarrite >> rispose mentendo uno del gruppo.
<< e tu chi sei ? che non ti ho mai visto?>>
<< Sono Giano dei Rank ,quello che rubò la moglie al fratello , ma venite alla mia grotta , non volete mica passare la notte all' adiaccio !, mentre mangiate un boccone vi racconto come facciamo a rimanere giovani eperchè non abbiamo ne il " gavass " ne siamo zoppi>>
La compagnia incuriosita, smontava il campo e cominciava a seguirlo , attraverso le macchie di roveri arrivavano ad una grotta illuminata dal chiaro di luna piena.
<< venite avanti , fate come a casa vostra >> diceva Giano entrando deciso seguito dagli altri ; meno il uno dei Broca che a motivo che aveva mangiato un mucchio di bacche sevatiche durante la marcia si era fermato a "scaricarsi" e suo fratello più giovane che si era fermato ad aspettarlo a qualche passo di distanza.
Appena la compagnia era entrata nella grotta quattro uomini robusti spinsero un masso dinnanzi la bocca della grotta ;
immediatamente nel silenzio della notte si udirono clamori e grida di aiuto , ruggiti e rumore di battaglia , Bròca piccolo cercava di correre a vedere ma suo fratello lo prendeva per il tabarro
<< stai giù! Affinchè non ti vedano , domani andiamo avedere ora non possiamo fare nulla.,poi dobbiamo avvisare nostro padre di cosa è successo>> e si accucciavano in una cunetta del terreno,avvolti nel tabarro.I primi raggi del sole illuminavano la grotta, il macigno di chiusura era stao rimosso e l' imbocco era tornato libero, i Bròca camminando a quatro zampe e stisciando come le serpi arrivavano alla grotta ed entravano, appena gli occhi si gurono abituati all'oscurità uno spettacolo orribile si presentò ai loro occhi : Sangue ovunque , brandelli di carne , braccia , gambe , teste sparsi ovunque mezzo rosicchiate in un orribile pasto , mentre Broca giovane cominciava a vimitare , suo fratello lo tirava fuori dalla grotta e di corsa si gettavano nuovamente nella boscaglia , nuivamente nascosti in una cunetta del terreno
<< Bròca cit! Adesso corri al villaggio vai avvertire la gente e nostro padre , bisogna venire su in molti , efermarli al più presto , dai corri!!! Corri fino ache ti scoppia il cuore, senza fermarti , tu sei giovane puoi farcela>>
<< e tu cosa farai?>>
<< li terrò d' occhio, e ti lascerò dei segni come quando cacciavamo i caprioli , ora và fa presto!!! >>
Broca , posava il tabarro, la fionda, le pietre, il sacchetto del pane , epartiva come una scheggia : intanto il sole cominciava ascaldare , la testa gli rimbombava, ogni tanto , scivolava ,ma si alzava subito e ritornava a correre in mezzo a rocce e rovi , giù a rotta di collo tra le felci e la brughiera che sembrava senza fine, la vista tremolava, e si offuscava, la gola secca, la bava alla bocca, le gambe sanguinanti, ma non si fermava ,ogni tanto sembrava dovesse venire meno ,ma poi pensava ai fratelli : uno fatto a pezzi e l' altro rimasto in mezzo al pericolo , e riprendeva forza.
Era quasi finito quando intravvide una baita e vicino : un pastore con le pecore, dirigeva la corsa verso il luogo ma giunto a cinquecento passi perdeva conoscenza.
Quando si riprendeva cercava di parlare ma gola gli bruciava come fuoco, cercava di alzarsi ma gli mancava la forza;
una vecchia con un cucchiaio di legno gli stava infilando in bocca un liquido amaro , attorno a lui cinque o sei persone con il"gavas" lo stavano guardando , capiva di aver sbagliato direzione : era finito nelle terre dei Rank
<< sei al sicuro ora ! sta tranquillo la tua parte l' hai fatta >> girava gli occhi e vedeva dietro al pagliericcio dove era coricato : Maj e Batoir che lo guardavano
<< tuo padre è andato a chiamare la sua gente , appena arrivano partiremo per la caverna ; hai gridato per due giorni ciò che è capitato lassù : sappiamo già tutto >>
Itanto sotto il luogo delle riunioni Simeone istigava la gente :
<< Come mai sono morti solo i nostri e i Fer sono rimasti vivi? Uno è quì e l' altro è sui monti ! E poi chi ci dice che fosse veramente un Rank e non un Fer a tendere l' imboscatà ? Batoir e Maj vogliono anche i Fer assieme ma noi staremo attenti e appena i Fer cercheranno di fare i furbi allora ..>> e con la mano faceva il segno di tagliare la gola a qualcuno. Intanto che parlava si udì un grido :
<< arrivano i Fer!!! >>
Subito un gruppo di Rank andavano loro incontro e li salutavano . il Bròca chiedeva a Batoir del figlio , lo accompagnavano nella stalla . Il resto della gente si fermava e ascoltava Simeone
<< I Fer !! " zoppicando - zoppicando " rimarranno sotto !! saremo noi a controllare la montagna !! Se è un Rank che ha fatto ciò che dicono allora lo appenderemo ad un pino ma se è un Fer allora distruggeremo tutta la loro razza !! >>
Berto dei Fer gli gridava << Bada a te !! balordo!!
>> ma si sentiva pizzicare un braccio si voltava di scatto, e vedeva Maj al suo fianco
<< Taci è una cosa troppo importante per litigare ora , la prossima volta ve le suonate fra di voi , ma ora no1 Ora bisogna essere uniti >> Poi azando la voce gridava a Simeone :
<< quando hai finito di fare il pagliaccio e cominci a fare l' uomo , vediamo se devi venire anche te o se devi stare li fare discorsi alle galline >>
Simeone umiliato scendeva dalla losa che serviva da appoggio quando si negoziava.
In tutto erano più di cinquanta uomini e trenta donne , Simeone storceva il naso ma non osava parlare ; anche donne dei Rank si unirono , Si facevano due gruppi uno di Fer con le riserve di pietre , i viveri, le tende , le gerle a spalla , e siccome avevano insegnato anche alle capre a portare il carico , badavano anche a loro . L' altro gruppo composto solo di Rank al comando di Simeone , armato di "ronche", di sciabole vecchie di duecento anni , di fionde , la borsa dei sassi , la zucca con l' acqua , il mantello di pelle di pecora , passava sull' alto e battevano cespuglio per cespuglio , pietraia per pietraia .
Maj e Batoir stavano ora con un gruppo ora con l' altro per tenerli sotto controllo affinche Berto e Simeone non si incontrassero , anche Bròca stava con i suoi e le donne , mentre Berto con cinque o sei teste calde come lui camminava più forte precedendo il gruppo ben presto erano spariti dalla vista , poiche il giovane Broca gli aveva detto delle marche , e Berto le conosceva bene perchè andava anche lui a caccia di cervi assieme loro . loro erano senza mantello , senza borsa dei sassi senza fionda , avevano solo le gambe fasciate di pelli di capra per timore delle vipere e un' asta di nocciolo selvatico , con la punta aguzza come una lancia e indurita al fuoco ; anche se zoppicavano erano più veloci dei Rank e già dal mattino erano scomparsi .
Verso mezzodì li vedevano tornare
<< le caverne sono a tre ore di marcia da qui e c'è anche la fontana del diavolo in una di queste , >> si erano presi due fette di pane e un pzzo di formaggio a ciascuno ed erano nuovamente scomparsi.
Simeone irritato per esere stato battuto nelle ricerche appena finito di mangiare era ripartito per non essere da meno, anzi si prendevano pure delle fiaccole così quando giungeva la notte poteva continuare le ricerche.
Quasi giunta la notte si fermavano in uno spiazzo , gli uomini montavano le tende mentre le donne che avevano raccolto durante la strada delle erbe commestibili si apprestavano a cucinare un pò di minestra , coricati a terra tra le foglie lungo il campo stavano di guardia diversi ragazzi , quando Maj sentiva il grido di un uccello diurno capiva che c'era qualche cosa di nuovo ; dopo qualche minuto giungeva alla luce del fuoco un forestiero.
<< Salve gente !! cosa fate da queste part? >> chiedeva
<< cerchiamo i nostri compagni che si sono persi ieri >> rispondeva Maj
<< ma io so dove sono andati, sono a non mota distanza da quì, se volete vi accompagno >>
<< matu chi sei ? >> continuava a cianciare il Maj , per dar modo a Bròca e Batoir si avvicinarsi di sopiatto
<< Io sono Giano dei Rank quello che rubò la moglie al fratello>>
<<Ma è una storia di duecento anni fa , epoi tu non hai neanche il "gavass !"
<< Oh ma noi abbiamo la cosi detta " fontana del diavolo " chi beve di quell' acqua non diventa ne vecchi ne malato>>
<< E ce la mostrerai? Così guariremo anche noi ? >> continuava maj ; poi con uno felino tutti e tre , Batoir ,Maj e Bròca si gettavano su di lui per immobilizzarlo, ,Ma Giano si trasformava di colpo , diventava tre volte più grande , econ una forza spaventosa sbatteva Batoir , che pesava più di un quintale , come un fuscello a dieci metri , poi prendeva Bròca per il collo cercando di strozzarlo la gente era immobilizzata da terrore , con l' altra mano aveva preso per il volto Maj : con il pollice sotto il mento e le altre dita sugli occhi lo aveva fatto inginocchiare a terra ; in quel momento , Berto impugnando una mascella di asino con due mani lo colpiva con tutta la sua forza alla nucca ,
Giano si voltava ,lasciando la presa , e crollava a terra.
<< non lo avrai mica ucciso no? >> chiedeva Batoir mentre si rialzava , subito Maj prendeva una corda e fatto un cappio lo infilava al collo , poi lo passava dietro la schiena e gli legava le mani , e gli legava nche i piedi lasciandoli solo a due palmi uno dall' altro.
<< come mai sei quì , ti redevo sui monti>>
<< è da quando è calata la notte che lo sto seguendo , l'ho trovato seguendo le indicazioni di tuo figlio , i miei compagni hanno fermato le guardie mentre io mi avvicinavo >>.
Intanto Giano riprendeva i sensi ed era ritornato come prima , mentre loro seduti su un masso stavano mangiando pane e formaggio piccante , i compagni di Berto giocavano alla morra e gli altri fingevano di dormire , stando in apprensione non sentendosi tranquillo , per il fatto che neanche Simeone era più tornato .
Riprendendosi Giano cercava di divincolarsi ma i nodi scorsoi più tirava e più si stringevano allora Batoir gli diceva :
<< Ora mi spieghi tutto per bene!! E senza fare il furbo perchè c' è Berto che ha una voglia matta di arroostirti i pidi, faccio fatica a trattenelo, >> Appena spuntato il sole Maj , Berto con i suoi si erano preparati ad andare alla ricerca di Simeone , si erano aggiunte un paio di donne , anche la " Morion" e sua nuora si aggiungevano al gruppo , i loro uomini non erano tornati . Il resto rimaneva al campo , e Batoir era deciso di far parlare Giano acosto di farlo a pezzi.
<< Ora mi sono stufato !! Ti voglio mostrare un gioco che mi raccontava mio nonno , lo facevano i tedeschi per far parlare i prigionieri: aiutato da altri lo infilava in un incavo del terreno , poi cominciavano a seppellirlo di pietre , prima un paio di lose poi il reto sopra , lasciando solo i piedi fuori, quando vedeva che cominciava a respirare a fatica smetteva , poi presa una fascina di rami secchi li metteva sui piedi : << ora un momento per pensare poi dò fuoco alla fascina! >>.
Il sole era diventato alto in celo ed erano tutti preocccupati , Batoir preso un corno di montone lavorato per suonare cominciò a soffiare un suono cupo si perdeva per la valle , alla fine dopo più volte sentivano rispondere da un altro corno
<< Per fortuna !!>> .
Ad un certo momento Giano cominciava a gridare : correvano a vedere ma non credevano ai loro occhi : i capelli erano diventati bianchi e il volto ragrinzito : stava invecchiando rapidamente , in fretta so dissottrrarono dai sassi mentere implorava :
<< portatemi alla caverna fatemi bere alla fontana del diavolo ! Altrimenti muoio !!>>
Intanto avevano finito di smontare il campo quando dietro il crinale spuntava Berto :- erano stavolti ;
<<abbiamo visto i nortri compagni massacrati e fatti a pezzi!
Batoir suonava il corno una altra volta e tutta la gente della compania si riunia attorno : in piedi su di un masso egli parlava a tutti:
<< anche i nostri compagni Simeone e gli altri hanno lasciato le penne , ora andremo a prenderli e gli faremo fare la fine che meritano , non sono degni nenche di essere animali per cui faranno la fine meritata, le donne ,
e coloro che hanno timore si preparino al ritorno, senza timore di essere giudicati , gli altri sappiano che andremo fino in fondo!>>
La Morion e Ginota facendosi largo tra la folla e rotendo le sciabole ricuperate dai morti
<< E no!! A casa ci vai tu!! Noi veniamo su con gli uomini , e non temere che se ne trviamo qualcuno conosciamo la moneta con cui pagarlo>> . le altr donne gridavano per mostrare di condividere la sua oppinione. Allora Batoir volgendosi merso Maj e Berto che erano al suo fianco :
<< allora partiamo subito
Bròca aveva tirato in piedi Giano e tenedolo per la corda che aveva attorno al collo , gli aveva lasciato liberi i piedi. E da lontano lo pungolava con una lancia per farlo camminare, solo che Giano avanzava sempre più faticosamente , spesso vacillava e cadeva , allora Batoir gli slegò le mani , che aveva finora tenuto legate dietro la schiena, gli lasciava prendere anche un bastone affinchè si potesse aiutare nella marcia , stava diventando vecchio a ritmo accelerato
Berto e i suoi erano sempre di avanguardia , ad un certo momento , davanti loro sappariva un costone dove si apriva una enorme caverna , Giano partiva cercando di correre un po in piedi e un pò a quattro zampe entrava in queste Batoir aveva allungato il passo per starci dietro : in fondo alla caverna , una cascata cadeva dall' alto formando un piccolo laghetto, l' acqua era fosforescente , blu e verde, a volte sembra di fuoco ; lo lasciò andare , mentre si nascondevano dietro ad ancuni massi , Giano si gettava dentro bevendo abbondantemente , dopo alcuni attimi usciva, : era tornato giovane!! Intanto erano arrivati alcuni altri e anche loro si nascondevano dietro ai massi , Giano riprese le forze cominciava a diventare sempre più grande , come quando avevano cercato di prenderlo, con gli occhi fuori dalle orbite e ruggendo cominciava a cercarli scagliando i macigni da una parte all' altra della caverna , alcuni cercavano di guadagnare l' uscita mentre Berto e Batoir cercavano di avvicinarsi ma ogni volta dovevano scansarsi per non essere investiti dai massi lanciati , riusciva ad agguantare un compagno di Berto e gli stritolava la gola, ad un certo momento, emettevacome un ruggito, e cadeva a terra in un lago di sangue , dalle spalle la Morion gli aveva infilzato la sua sciabola nella schiena ,Giano tornava con sua figura di uomo , e rapidamente si disfaceva e divenne in pochi minuti un pò di polvere.
Fuggivano tutti fuori, dove il più grosso era restato in attesa di disposizioni , mentre si nascondevano per prudenza venivano messi al corrente degli ultimi sviluppi , daccordo passarono la notte nella boscaglia , avvolti nei mantelli senza fare rumore, ne fuochi.:
<< Stiamo uniti domattina vedremo il da farsi , se sentite qualche pericolo fate il verso del gufo , ma stiamo vicini>> Davano ordine Batoir e Bròca. L notte sembrava un' eternità ma no successe nulla di grave , sentivano i passi di gente che andava alla grotta ma loro trattenevano persino il respiro per il timore.
Al mattino appena spuntato il sole , iniziavano aperlustrare la zona , in cerca di una soluzione, Berto che era salito sul costone propose:
<< lasù vi è un enorme ammasso di rocce se riusciamo a farle scivolare , dovremmo riuscire a sepellre l' imbocco alla caverna >> salirono tutti e decisero che era forse l' unica soluzione possibile , così iniziarono a creare un canale scavando con petre appuntite o spostando macigni allo scopo di far in seguito scivolare la pietraia fino all' orlo . Erano quasi alla fine quando appariva il figlio di Broca , suo padre vedendolo gli correva incontro e lo abbracciava con le lacrime di gioia
<< dove sei stato ? credevo di non rivederti mai più !>> ma lui quasi non lo riconoscesse guardava ciò che stavano facendo , poi appena capito si metteva gridare :
<< Non potetefarlo !!! >> e sfuggendo dall' abraccio si gettava sul primo che era vicino a lui , suo padre cercava di fermarlo ma lui lo sbatteva a terra con uno spintone ;
<< ha bevuto anche tu!! Vero? >> gridò Berto dalla cima del canale appena scavato ma ancora bloccato da alcuni pali infissi nel terreno . Broca correva sulla pietraia per agguantarlo ma Brto si scartava all'ultimo momento , Broca per non cadere si agrappava ad un palo sradicandolo, l'intiera pietraia non più trattenuta comincioò ascivolare sempre più velocemente fonchè non rimaneva che una nube di polvere.
Tornati sotto : la bocca della caverna era totalmente sotterrata , si nascondevano nuovamente nel bosco ,Padre Fer aveva appena visto morire un alrto dei suoi figli stava abbattuto in disparte , Quando si avvicinò la Morion con ancora la sciabola in mano , gli metteva una mano al collo ,
<< é una guerra la nostra ! Io non avevo mai ucciso nessuno, ma mi è toccato anche fare questo , mio figlio lo hanno fatto a pezzi , e io non ho potuto neanche sotterrarlo , era Simeone e Ginota era sua moglie , aspetta un altro figlio ma non si è trattenuta lo ha fatto per amore di quelli che sono rimasti a casa. >>
La notte si faceva sempre più fonda e la gente che cercava di entrare nella caverna diventava sempre più numerosa , gridando disperatmente cercavano di scavare , ma sempre più lentamente , sempre più lenti si muovevano fino a che cadevano esamini a terra , loro li guardavano a morire uno ad uno , all' alba il silenzio era tornato e quei pochi corpi rimasti si sfaldavano alla luce del sole. Era finita .
Tornavano a valle nelle loro case ma oramai non erano più due tribù ma un unico paese, in mezzo la piazza sotto la baracca delle riunioni che aveva visto i Fer e i Rank parlarsi per la prima volta dopo duecento anni di divisione , erano riunite le genti delle due famiglie : Batoir e Broca in piedi sulla losa parlavano:
<< Gente dei Fer , genti dei Rank : d'ora in poi , le nostre famiglie torneranno ad essere sorelle , le nostre ragazze andranno spose ai Fer e quelle dei Fer saranno spose dei Rank , i nostri bambini non saranno più ne zoppi ne con il Gavass e questa storia , resterà solo più una leggenda per le serate di veglia >> e così fù.
Quarant'anni fa geologi americani che cercavano l' uranio giungevano nella valle e sentita la storia si facevano accompagnare sui moti dove secondo la leggenda ci sarebbe stata la " Fontana del diavolo" con i loro atrezzi sofisticati riscontravano che dal ventre del monte emanava una forte radioattività , l' acqua scorredo sopra si caricava , e capirono che questo era la causa che aveva provocato quella strana mutazione genetica e che la "conta" parlava di un avvenimento veramente accaduto.