Lo chiamavano “ il Marocchino” ma lui col Marocco non c’entrava
per nulla, era scappato dalla Palestina per non fare la guerra agli
ebrei , era nato al paese di Nostro Signore: Nazareht. Sapeva Il francese
e quando era venuto al mio paese noi gli parlavamo in piemontese, lui stentava
a capire ma diceva in un italiano stentato :”parla tua lingua!
Io capisce , questa tua terra come Palestina mia terra”- Era di pelle scura come caffèlatte , ma era venuto qui
come tanti meridionali venti o trenta anni fa a cercare un pezzo di pane
quadagnato onestamente, e fare una vita migliore. Poi qualche cretino ha
pensato bene di andare ad abbattere le torri gemelle in America e
così la gente del paese ha cominciato a guardarlo con diffidenza,
non per cattiveria ma per timore,-” non sarà mica uno di loro?
“- Si dicevano l’ un l’altro sottovoce.
Aveva trovato lavoro in fabbrica ; vuotava le vasche del’ acqua
della verniciatura , un lavoro che un italiano sarebbe morto di fame piuttosto
di calarsi là sotto .Eppure “il Marocchino” lo faceva volentieri,
era contento come una pasqua : mandava alla sua famiglia, quasi un milione
al mese.
Lavorava anche alla domenica e nel mese di agosto, per andare a fare
il “ Ramadan” in famiglia pèrchè è una festa
importante per loro. Noi lo prendavamo in giro e gli dicevamo: sei già
tu un “ Rabadan “( oggetto in disuso , carabattola ). Lui rideva mostrando
la sua fila di denti bianchi.
Questa volta non tornerà più : mentre andava a casa dei
suoi parenti in Palestina, non si è fermato in tempo, ed un
ebreo gli ha sparato un colpo uccidendolo .
Non sentiremo più gridare dall’altra parte della strada
:- “Giao amico !!”-
Chissà , chi calerà ora nel vascone della vernice ? Di
sicuro non un Ebreo ; loro non hanno neanche imparato dai tempi di Hitler
cosa voglia dire soffrire ed essere uccisi come un cane in mezzo a una
strada, ( se lo avessero imparato ora non lo farebbero agli altri
) Figurati se possono imparare a pulire una vasca della vernice.