Il viale alberato
Il ricordo si perdeva nella memoria degli anziani del paese, chi affermava fosse stato il Duce a farli piantare, chi fossero stati piantati quando costruirono la ferrovia, comunque sia , per lo meno quattro generazioni , sicuramente avevano goduto della sua ombra , ai piedi dei platani avevano giocato ai cinque soldi ( gioco che consiste nel tirare una moneta e farla andare il piu vicino possibile ad una riga tracciata nel terreno ) o avevano portato la ragazzina a mangiare il gelato la domenica o alla festa del paese . Alla cima , vicino alla chiesa fino la fine della guerra c'era stata una profonda cantina dove si ricoverava il ghiaccio prodotto all' inverno in una fossa alta solo mezzo metro a quei tempi posta di fronte al cimitero , era chiamata " la ghiacciaia " il ghiaccio segato a pezzi , veniva sistemato tra la paglia di segala , allo scopo di essere utilizzata nell' estate per alleviare le sofferenze dei ricoverati dell' ospedale.
Sotto la coppa dei platani , tutti i giovedì mattino facevano il mercato , e dopo pranzo gli stornelli contendevano ai piccioni gli scarti lasciati dagli ambulanti , avevano eletto a loro dimora i rami dei platani , infastidendo gli abitanti delle abitazioni vicine .
Chi portava il cane a fare i bisogni chi si si sedeva , d'estate , a godersi l' ombra ; gli alberi si erano ammalati a furia delle potature ecessive a cui erano stati sottoposti, dallo smog delle vetture , e disgustati dall' avidità degli uomini , e proprio questi sono stati quelli che hanno decretato la loro fine , la fine di una fetta della nostra storia e della nostra cultura piemontese , proprio quelli che avevano giocato da ragazzini sotto il viale , hanno decretato la sua morte , magari fossero stati gli immigrati dal sud , ci sarebbe stata una scusante , invece no , loro erano con noi a difendere il viale , benchè estranei alla nostra cultura , erano con noi a difendere una fetta del nostro paese , divenuto anche il loro.
Il sindaco rimirava gli operai che impietosi tagliavano gli alberi, soddisfatto " come un moderno Attila , si strofinava le mani ( forse pensando al rumore del denaro ricavato dalla vendita del legno ? )
<< Erano malati >> mi dice << lo hanno detto anche i periti >> con un tono di saccenza
<< Ma guardi : suvvia !! quei tronchi sono sanissimi>> rispondo indicando quanto stanno tribulando i motosega a penetrare in quel legno durissimo
<< Erano vecchi e quattordici erano vuoti dentro , malati >>
<< Si! Quattordici su trentasette>> rispondo , poi rincaro: << Anche il paese a metà è composto da gente vecchia e ammalata : perchè non ammaziamo tutti gli abitanti ?>>
Lui mi guarda con l' aria assente di uno che non capisce ciò che gli si dice e si allontana assieme ai suoi fedelissimi.
Ora al posto del nostro viale c'è un buco enorme , poi faranno una bella pavimentazione di cemento e nel mezzo due file di striminziti noccioli selvatici , staranno lì a ricordare " La potenza del denaro".