Le lavandaie
C'era una volta una lavandaia che aveva tre figlie , una ambiziosa, una bella e una saggia , fare le lavandaie era una lavoro pesante , fare la liscivia tutti i giorni battere le lenzuola sulla pietra del lavatoio e strofinarli , tanto che avevano preso l' abitudine di esclamare :
" piuttosto di continuare questo lavoro tutta la vita farei la serva al diavolo
" la madre le sgridava a motivo delle loro bestemmie che potevano portare male , ma loro
continuavano imperterrite a motivo del loro duro lavoro.
Un giorno alla loro baracca si presentò un uomo vestito a festa , con il fazzoletto di seta al collo e il vestito di lana , la madre aprì immediatamente pensando un cliente di riguardo ma lui disse :
"Ho udito dire che avete tre figlie , e siccome mi occorre una cameriera ho pensato di passare da quì.
" La madre notava le orecchie d' argento e una cuffia di lana calcata in testa , che stonava non poco con qualla sua eleganza , stava già dicendogli che aveva sbagliato casa quando la più vecchia , quella ambiziosa usciva da dietro casa :
"Eccomi !!! vengo io " e prima che la madre potesse ribadire si accinse a partire col forestiero,
salivano sul calesse e sparivano nelle nebbie della sera . Verso notte giungevano ad un bellissimo castello , lo straniero gli fece indossare uno splendido vestito ,di seta e gli pose tra i capelli una rosa rossa, poi gli mostrava tutte le camere del castello , la ragazza non aveva mai visto tanto lusso , vasi d'ottone brillanti,
cucchiai e forchette d' argento , i letti con il materasso di lana anziché di foglie di meliga come era abituata , e poi , le luci che si accendevano appena entrati e che si spegnevano appena usciti .
" Su ciò puoi disporre a tuo piacimento , andare e venire, solo quella stanza in fondo al corridoio , non devi mai
aprirla. " Disse il Forestiero.
La sera andavano dormire , la ragazza ambiziosa attese che il padrone di casa si addormentasse e poi andò vedere la porta proibita , appoggiò l' orecchio : si udivano grida e gemiti , curiosa aprì : una vampata di calore e fiamme la in vestirono , lei chiuse subito la porta e corse a coricarsi ; aveva capito che quella era la porta dell' inferno
. Al mattino l' uomo dalle orecchie d' argento, entrava in camera e vedendo la rosa rinsecchita capì che era andata a curiosare nella camera : la prese dunque e la trascinò al di là e la rinchiuse.
Il giorno appreso si recava nuovamente a casa della lavandaia e diceva : "
Tua sorella si trova talmente bene che desidera che anche voi dividiate il suo piacere
" non aveva ancora finito la frase che quella bella disse "
Vengo io ".
E così se ne andò con l' uomo dalle orecchie d' argento.
Anche a questa mostrò il castello e raccomandò di non aprire l'uscio in fondo al corridoio, mise un iris in mezzo ai capelli alla ragazza e andò a letto.
Appena fu silenzio la ragazza si alzò e appoggiato l' orecchio alla porta sentiva la voce che si lamentava della sorella , apriva la porta e una vampata di calore la investiva , capì anche lei che quella era la porta dell' inferno , ma era tardi per fuggire , allora si infilò sotto le coperte e si addormentò. Il mattino dopo , il diavolo vedendo l' iris rinsecchito capì che aveva aperto la porta : la prendeva dunque e la trascinava assieme la sorella .
Il giorno dopo tornava alla casa della lavandaia in cerca dell' ultima figlia , con la scusa di aiutare le altre due . Rimaneva solo più la saggia , modesta e non molto bella , non voleva andare con lo sconosciuto ma la madre preoccupata per le altre figlie la pregò di andare.
giunti al castello la storia si ripeté e la sera prima di ritirarsi mise tra i suoi capelli della ragazza un giglio . Alla notte sentendo i lamenti dietro la porta si alzò dal letto , posò il giglio sul comodino si avvicinò alla porta , chiamò le sorelle , loro si avvicinarono alla porta
lei aprì di colpo e loro uscirono fuori , le nascose sotto il letto , si rimise il giglio tra i capelli , e si coricò.
Al mattino il diavolo vedeva il giglio ancora fresco ; fra sé pensò :
"Questa sì che certamente è quella che fa per me "
" Ho molta roba da lavare , potessi portarne un poca a mia madre !
" diceva la ragazza al diavolo , e lui : " certo ! tutto ciò che vuoi
"
" Devi sapere una cosa però : io ho il dono di vedere lontano e se ti fermi io me ne accorgo
". Infilava dunque le sorelle nel sacco della biancheria sporca e la consegnava al diavolo , che se
lo metteva in spalla e partiva per andare dalla lavandaia .
Durante il tragitto però sentendo il sacco pesante , si incuriosiva e si fermava per guardare dentro, ma appena posato il sacco a terra una ragazza da dentro con voce cavernosa
disse : " Non ti fermareeeee !!!! che ti vedoooo !!! "
il diavolo sorpreso pensò : " Allora è vero che mi può vedere" e per non far capire che aveva intenzione di curiosare , riprese il sacco
in spalla e continuò a camminare senza fermarsi fino a casa della lavandaia .
" Ho portato la biancheria da lavare , quando posso venire a ritirarla?
" disse entrando
" Domani è pronta " rispondeva la lavandaia .
appena il diavolo se ne andò , le due sorelle uscirono dal sacco e raccontarono la brutta avventure alla madre .
Tornato al castello il diavolo diceva alla ragazza saggia : " Insegnami , ti prego, come fai a vedere distante , e parlare da farti sentire da così lontano."
" Non è possibile , per insegnarti dovrei essere a casa di mia madre
"
" Ho ma non è un problema !! Domattina quando c'è da ritirare la biancheria lavata , vieni anche tu e mi insegni
"
Così il giorno successivo la ragazza saggia e il diavolo si recarono dalla lavandaia ; appena
entrati in casa madre e sorelle saltavano fuori da dietro una tenda , con in mano il crocifisso e la Bibbia ... Al diavolo si spensero gli occhi e cominciò a vacillare , capì di essere stato ingannato , scomparve in una nube di fumo.
Da allora in poi le ragazze impararono ad accontentarsi di quanto avevano e smisero di desiderare più di quanto fosse possibile avere.