L’ invidia
Eravamo cresciuti nello stesso villaggio, era cinque o sei anni più vecchio di me.
La terra era poca, così sia Iui che lui eravamo andati assieme da manovali in campagna ma lì il lavoro era molto e la paga poca così
andammo a lavorare alla " feroce "(FIAT ndr.).
Assieme eravamo andati a pascolare le mucche, dormito nel pagliericcio, e andati apresso le ragazze, quel poco che si poteva in quei tempi in cui loro ti deridevano e ti facevano fare la figura dello stupido.BR>
Trovata una moglie ci eravamo sposati e avuto due figli, l’avevamo allevati nelle ristrettezze, spesso anche tirando la cinghia, spesse volte si svogevano discorsi di questo genere :
" Papà tu non mangi la bistecca? "
" Mangiala tu che a me la carne fa male, io mangio un pò più di minestrone.
Ora i figli sposati e per conto loro, il mutuo della casa pagato,e tutti e due in pensione, cosa c’é di più bello si penserebbe, eppure un rammarico : Ora sono vecchio e tutte quelle cose di cui mi sono privato quando ero giovane non posso più averle, la salute che é diventata quello che é, la moglie é divenuta una " babbiona " con i capelli scompigliati e le tette a penzoloni, sempre piena di mali immaginari letti casualmente su " Famiglia Cristiana ",sempre a Messa, ma quando la inviti a fare una gita in montagna o una passeggiata , dice di non aver tempo perchè ha la casa da riordinare.
Andavo trovare il mio amico di tanto in tanto, prima con la moglie poi quando è divenuta "sempre stanca " da solo, bevevamo un bicchiere, facevamo due chiacchiere e quando si poteva anche due risate parlando dei vecchi tempi. Era un pò di tempo che non lo vedevo più la moglie ogni volta mi diceva: " E’ sempre fuori a giocare a bocce o in osteria quel pelandrone! ".
Il giorno della fiera l’ ho incotrato : elegante come non lo avevo mai visto, sembrava un giovanotto, la camicia bianca, i pantaloni con le tasche sulle ginocchia e basse di cavallo, il braccialetto al polso e l’ orologio d’ oro, teneva per mano una " sventola " di ragazza da lasciare senza fiato, un palmo più alta di lui, bionda, i capelli lunghi sulle spalle, l’ ombelico al vento mostrava un " piercing " grande quanto un pisello,
ostentava un paio di tette simili a due meloni stentatamente coperte da un top alto un
palmo, un paio di gambe simili a quelle di una indossatrice spuntavano da una minigonna alta come una sciarpa.
"Ciao come va! " Gli domandai stupito di vederlo così ringiovanito
" Grazie, bene e tu? " Mi rispose in italiano, poi presentandomi la ragazza: " Ti
presento la mia " compagna ".
Lei con un sorriso che mostrava tutta la sua freschezza mi porse la mano, liscia con le unghie rosse e lunghe , si avvicinò, una folata di profumo francese e di
feromoni mi investì e mi fece tornare a sentire il sangue scorrere nelle vene, intanto gli occhi non volevano staccarsi da quello striminzito top.
"Sonia é rumena! Ha 25 anni ora sta con me da sei mesi "
disse con l’orgoglio di chi ha fatto una conquista , restai muto, perplesso stentavo a comprendere.
"Ma ha 25 anni.. potrebbe essere tua figlia! ".
"Si ma non lo è! Di Babbione ne avevo già una in casa"
Baciò la " Cavallona " poi avvicinandosi mi sussurrò
in piemontese : " Nel letto mi fa morire".
Ancora perplesso chiesi : " Ma tua moglie? " Lui come continuando il discorso di prima " Lo sò cosa pensi : che sta con me solo per interesse, ma anch’ io lo faccio per interesse non credi che siamo pari?"
" Ma tua moglie? " Insistei Io
" Lascia che accudisca tutti i suoi acciacchi, quando io la toccavo si faceva il segno della croce per farmi desistere, ora starà in pace".
Tornai a casa, nelle narici il profumo francese e negli occhi quel seno di marmo.
"Sei arrivato!! La pasta é già scotta, sei sempre in giro! Prendessi almeno un orologio!!"
Mi aggredì appena entrato in casa mia moglie : le calze arrotolate a mezza gamba, le ciabatte nei piedi, il grembiule sudicio quanto uno straccio da pavimento, spettinata e sudata trafficava in mezzo una catasta di piatti da lavare.
Per un attimo ho invidiato Tonino
'l nini