- Nonno tu non lo hai mai visto il diavolo?
- Io no ma mio padre si che lo aveva visto!
- dai racconta !!!
Un pò sopra la baita di zio Carlo vi erano le cave di pietra , vicino due o tre baite servivano ai lavoratori a durante la settimana , in quanto alcuni vivevano lontano dal lavoro e era scomodo rientrare tutte le sere , c'erano inoltre due famiglie che vivevano vicino , una di queste aveva tre bambini piccoli.
Una notte i cani avevano cominciato ad ululare a morte , pensando ai lupi avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano rintanati nelle case , in questo modo erano sicuri , poichè i lupi non si sarebbero mai avvicinati. Il mattino dopo con sgomento la famiglia si accorse che mancava una bimba , tutto il paese rimase allibito, e il proprietario della cava mandò a chiamare le guardie regie, che arrivavano armate di moschetto e a dorso di mulo , per raggiungere la cava, interrogavano la famiglia, cercavano nella cava,e nei boschi , poi visto che non avevano trovato nulla , misero i ferri ad uno spacca pietre che avevano già arrestato una volta per detenzione di libri proibiti e contrabbando di sale dalla Francia , lo prendevano e gli mettevano le catene ai polsi e al piede e lo portarono via "per accertamenti." Ma la gente del posto che lo conosceva , sapeva bene che non poteva essere stato lui , era una persona molto religiosa e una cosa è contrabbando di sale , una alto è il rapimento di una bambina. Tutti assieme si riunirono e decidevano di andare a cercarla o trovare almeno il corpo . Vaschèt il padrone della cava tirava fuori da nascosto il suo moschetto da dragone del Re , zio Carlo scendeva sino a casa di mio nonno a prendere il fucile di Napoleone , gli altri con mazze ed asce da spaccalegna, tutti con le torce in mano. Armati di corde e funi , qualcuno si era armato di paletti di frassino ben appuntiti lunghi 60 centimetri. Il Pastore chiamò tutti a raccolta battendo sulla campana della cava , poi con la Bibbia in mano bene in vista, partivano tutti uniti , davanti i cani , tenuti per mano ululavano , ringhiavano , e squittivano, loro li istigavano e i cani si infilavano in ogni fessura e luogo nascosto . Lo zio Carlo aveva un sacchetto pieno di palle di piombo e una fiasca di polvere, e il fucile pronto , solo da sollevare il cane , e sparare. La notte sopraggiungeva subito ma loro non si spaventavano e continuavano ad esplorare buche e scarpate ,in mezzo ai boschi ed intanto si arrampicavano sempre più finchè giunti alla cima ,iniziarono a discendere nella vallata che porta al paese chè c'è dall'altra parte, quando i cani con forza strappavano le funi dalle mani e si lanciavano dietro ai castagneti, illuminato dalle torce qualche cosa ; ne uomo ne animale , svolazzava fuori tra lo spavento di tutti lo zio Caarlo senza pensarci due volte , sollevava il cane e sparava , un colpo assordante riempiva il silenzio della notte , "l' animale " emetteva un urlo simile al verso di un maiale bastonato e cadeva a terra ma continuava a correre fino a sparire dietro a un gruppo di macigni dove si nascondeva. Ispezionando attorno ai castani , il corpo mezzo dilaniato della bambina spuntava da mezzo alle felci, due o tre lo tiravano fuori e lo componevano, Zio caricava nuovamente il fucile , gli altri correvano verso i macigni e lo vedevano: grande come un uomo ma con le ali come un pipistrello , gli occhi come quelli di un gufo brillavano alla luce delle fiaccole , mostrava i denti , e ringhiava , mentre gli spaccapietre , si spaventavano e indietreggiavano ; Vaschèt da vecchio dragone rimaneva fermo , prendeva bene la mira e sparava . Con un grido di belva ferita si rialzava in volo e spariva nella notte. Oramai era tardi e la luna era sparita dietro le nubi , allora si decideva di passare la notte all' adiaccio, così mentre quelli armati stavano di sentinella , altri raccolti un pò di rami Accendevano un fuoco si avvolgevano nei tabarri e si coricavano al riparo dei macigni. Il pastore con il padre della piccola dopo averla composta . Recitava " i Salmi" . La notte sembrava non finire mai , solo l'ululato dei lupi e l'abbaiare dei cani rompevano il silenzio della vallata , le grida funeste dei gufi e il vento che soffiava attraverso la brughiera riempiva di una sottile paura e anche se armati , dopo ciò che avevano visto neanche Vaschèt e Carlo si sentivano tranquilli. Finalmente cominciò ad albeggiare , subito erano tutti in piedi . aizzando i cani ,mentre tenevano pronti i fucili , cominciavano a battere la vallata , i boschi , e le nicchie , scavanto tra le rocce , e i rovi con i bastoni . Intanto il Pastore e il padre della bambina tagliavano delle pertiche e allestivano una specie di barella per portare a casa il corpo che alla luce del sole mostrava tutto il suo orrore , era stata rosicchiata come fanno i gatti con i topi. Le ricerche non portarono a nulla , solo le macchie di sangue si dirigevano verso il paesino in foldovalle . Intanto che una parte della gente tornava con la barella verso le cave , il rimanente degli spacca pietre si nascondevano tra i massi e i cespugli , nei pressi del paesino zio Carlo e Vaschèt lasciavano i fucili in custodia a due di loro e assieme ad altri tre si avvicinavano al paese. Entrando tutti li guardavano con diffidenza ma il signor Vaschèt senza timore si diresse immediatamente verso la chiesa , proprio in quel momento usciva dalla sacrestia il medico ; Avvicinandosi disse :" devo parlare col parroco ! :- Non è possibile ! Don non sta bene e non può ricevere dei miscredenti come voi :- si meteva a gridare la perpetua da dietro l' uscio. Ma il signor Vaschèt da vecchio dragone , senza un attimo di esitazione rispondeva con la sua voce di comando:- Vi ordino di aprire! Altrimenti butteremo giù la porta , Sono cristiano e ufficiale del Re ! -A quelle parole , l' uscio si apriva : Vaschèt e Carlo entravano mentre gli altri rimanevano sulla porta socchiusa con le ascie in mano , Seduto sul bordo del letto , il parroco , con un braccio al collo e una gamba fasciata :- in cosa posso esservi utile signor Vaschèt ? Scusatemi ma stanotte mentre sparavo ai lupi mi sono sparato in una gamba , non sono molto pratico con le armi , io sono più abile dal pulpito!! Il signor Vaschèt guardò Carlo e senza dire una parola uscirono in fretta da quella casa …. Avevano capito tutto.. Il giorno apresso mentre il lavoro alla cava riprendeva , il signor Vaschèt e il padre della bambina scendevano in paese e andati in gendarmeria denunciavano il ritrovamento del corpo , intanto Vaschèt richiedeva la scarcerazione del suo operaio, ma il capo delle Guardie , ignorante come solo loro sono capaci di esserlo, rispondeva di no " perché pericoloso per il regno", allora Il signor Vaschèt , stizzito apriva il tabarro e mostrando Sul suo petto la croce" ugonotta " da comandante dei Dragoni del Re ordinava : Questa croce l' ho guadagnata combattendo contro i francesi al comando di quattrocento valdesi , allora vi ordino : lasciate libero quest' uomo !! Il capo delle guardie di fronte a tanta autorità immediatamente ne ordinava la scarcerazione. Era passato un mese dal rapimento della bimba e nel celo la luna tornava essere piena , Quella sera nella baita erano tutti riuniti , Quattordici uomini forti e robusti. Il signor Vaschèt spiegava :- Oramai " l' animale " sa che noi conosciamo il suo segreto ,di certo cerchera di metterci a tacere tutti quanti , allora? Dovremo forse tremare davanti a ciò che non conosciamo? Sia dunque uomo o démone , assaggerà il ferro dei dragoni e l' onore della gente delle valli , siano essi essi cattolici o valdesi! Se qualcuno ha paura vada a nascondere la testa tra le lenzuola , ma gli altri sappiano che fino a che non lo avremo eliminato non gli daremo pace! Un silenzio di tomba galleggiava nell' aria , poi il minatore che era stato in prigione rompeva il silenzio :- Cosa dobbiamo fare ? Qui nessuno ha paura! Tu Tajet : va disotterrare la tua spingarda , che ci serve , poi prepara , una mina di tre etti di polvere con una miccia di sessanta centimetri , una per ciascuno di noi. Tajet era allibito, come faceva sapere della spingarda? Ma non si lasciò prendere dal timore. Tu Carlo : ritorna a prendere il fucile di tuo fratello , e chiedigli se viene anche lui con i suoi cani da cinghiale. Tutti si portino una " ronca da luv", agganciata alla cintura ! ( in sostanza non era altro che una corta lancia : una baionetta , una lama d'acciaio ,o un coltellaccio montato su un lungo manico di una sessatina di centimetri) , tre ascie, dei picchetti di frassino ben appuntiti, e una mazza, una sola , poiché sono pesanti e noi dovremo essere rapidi come schegge; domani avrete altri ordini. Zio Carlo il giorno dopo scendeva da mio nonno e portava la i bambini della borgata , mio padre preparava le palle incatenate , erano delle palle profondamente incise a metà ,se colpivano un osso si spezzavano, e la sera si arrampicava fino alla cava portando i cani da cinghiale , si riunivano nuovamente , c'era anche il Pastore , sotto il mantello portava la sciabola da cavalleria. Il Signor Vaschèt li divideva in tre gruppi di cinque ; uno uomo con : un fucile uno con un'ascia , una mina a ciacuno e la " ronca da luv" sotto il mantello e due o tre torce a ciascuno. A queto punto Tajet disse :- Scusi signor Vaschèt ma come lo troveremo? - : Non temere Tajet ! ci penserà lui a trovarci! Non avrà pace fino ache non ci avrà uccisi tutti ! Basta solo che non ci facciamo prendere di sorpresa! Tu mettiti all' entrata della borgata con la tua spingarda pronta , i cani legali con una corda sottile affinchè si rompa facilmente , e aspettate, se arriva sapete cosa fare. Un gruppo verrà con me , andremo al luogo dove abbiamo ritrovato il corpo della bimba , l' altro gruppo ci seguirà a distanza , sempre nascosto, e in silenzio ,ogni gruppo ha un fischietto se lo incontra fischi con tutta la sua forza !! Intanto che Tajet si piazzava ,il resto partiva , davanti Vaschèt , e nascosto a duecento metri , strisciando a terra tra le erbacce e le rocce , mio padre con il fucile pronto e zio Carlo con in pugno la baionetta , assieme agli altri tre. Arrivarono alla macchia di castagni che la luna piena era alta in celo , le torce accese, i cani del nonno , addestrati a cacciare di frodo non abbaiavano ma guaivano quasi strozzandosi , mentre tiravano la corda disperatamente. I cani del nonno addestrati a cacciare di frodo non abbaiavano , mugolavano e respiravano a fatica tanto che tiravano la corda che li tratteneva ( il nonno aveva trovato un lupetto abbandonato e lo aveva fatto allevare ad una cagna , lui si era anche incriciato con delle femmine dalle quali erano nati animali dallo spieto libero , e dall' agressività non indifferente ). Tutto ad un tratto alla luce delle fiaccole , i cani strappavano le funi dalle mani e si gettavano tra i macigni, un' ombra nera usciva allo scoperto mentre i cani lo azzannavano con ferocia inaudita da tutte le parti , quell' essere si gettava contro al Signor Vaschèt econ le zampe armate di artigli gli stracciava il tabarro e lo ferivano al volto, sorpreso cercava di sparare ma il colpo andava a vuoto , mentre cadeva a terra , i compagni colpivano l' essere con le ronche , ma l' animale si strappava di dosso i cani e poi svolazzava verso la borgata Mio padre voleva sparare: ma zio con la mano lo fermò, e velocemente si buttarono sulle sie tracce ma quel diavolo correva veloce , con i cani alle costole, arrivavano alla cava che sentivano la spingarda tuonare , dopo il grido strozzato di un uomo. Nessuno aveva acceso le fiaccole , mio padre avvanzava con cautela , il cane alzato e la baionetta in canna, zio carlo passò la voce e tutti si tenevano le mine pronte in mano , solo da accenderle! Intanto si vedeva al chiaro della luna la carneficina compiuta : mio padre fischiava ; il cane ululava e capì dove era , continuando avvicinarsi con circospezione fino a intravederlo , Mio padre prendeva bene la mira , appogiato alla spalla del Pastore , inginocchiati a terra i compagni estraevano il porta fuoco ; il colpo del fucile riemì la notte , l' animale emise un grido spaventoso e si gettava contro mio padre, in quell' attimo le mine gli venivano lanciate addosso, mentre cercavano di fuggire , un boato spaventoso faceva tremare la cava, si voltavano e vedevano l' animale coricato a terra , il Pastore con la Bibbia in una mano e la sciabola dall' altra si avvicinava :- preparate i paletti di frassino! Quando furono vicini , due minatori senza indugio appoggiava il paletto sul petto all' altezza del cuore mentre un altro col dorso dell' ascia lo piantavano fino al fondo. Frattanto arrivavano gli altri minatori che accendevano le fiaccole ; mentre il Pastore recitava il salmo ventitreesimo ad alta voce si vedeva uno spettacolo incredibile : l' animale riprendeva le sembianze del prete che avevano incontrato il mese prima nel paesino in fondo valle Vaschèt e Carlo . All' alba si potè fare il conto del disastro : Tajet e due suoi compagni erano stati sbrindellati dalle zanne dell' animale dei cani solo il lupo si era salvato , il signor Vaschèt con una gamba rotta e il volto squarciato dalle unghie, quatro tagliapietre erano morti , Ma il coraggio dei minatori aveva vinto anche il demonio. .

L’Nini