Il maialino

Non era ancora spuntata Venere che già il nonno aveva attaccato la mula al carro , e quando mi alzai, mezzo assonnato , lui stava già facendo colazione, Nonna Maddalena , sempre sveglia , stava preparando la borsa con la zucca del vino, e pane e formaggio . La nonna mi avvolgeva nel tabarro di zio Sebastiano e mi coricava sul carro su unmcchio di paglia.. Il nonno appeneva la lampada a petrolio dietro al carro e poi saliva in cassetta ,Bisin il cane da topi veloce come una saetta saliva sulla " bërlanda ( sorta di ripostiglio dove veniva messo cortse dsecchi sacchi ecc e che pendeva al di sotto del carro) . Nonna Maddalena apriva il pesante Portone di legno , Il nonno sbattendo le redini sulla schiena della mula gridava :- hjuu ! I cerchioni d' di ferro delle ruote cominciavano a srichiolare sull selciato e la la notte si riempiva del rumore dei zoccoli della mula e dal rotolare sul pavimento stradale , a schiena d' asino, che ci avrebbe condotto al mercato di Carmagnola .
Un paio di volte l' anno il nonno andava al mercato a comperare , magari un carico di fieno e una giovane vitella da allevare , io morivo dalla voglia di seguirlo , ma il sonno era tremendo …Quando mi svegliai eravamo oramai arrivati e il sole era già alto .Il nonno toglieva la mula da davanti al carro e la legava dietro affinchè potesse mangiare, ed io andavo alla fontana a prendere un secchio di aqua per dissetarla . dopo andavamo sul mercato, dove tra le urla dei mandriani e i muggiti degli animali spaventati , era veramente una fiera un caos. Il nonno , ed io attaccato al suo braccio iniziavamo a girare tra gli espositori, e guardare nei box dove erano chiusi i vitelli, ovunque chiedeva se la madre era buona da latte , di indole docile ,e ovunque chiedeva il prezzo , spesso incontrava un amico o un coscritto , allora cominciavano a parlare dei vecchi tempi , e della famiglia , atuuti diceva : - ora faccio un giro , torno dopo . Un poco in disparte vi erano i carichi di fieno , e lui dopo aver annusato un pugno di fieno preso dal mezzo : _ Ha preso la pioggia vero? Oppure lo hai girato troppo violentemente , hai sbriciolato tutte le foglioline..
Quel giorno mentre giravo , vidi un box dove due o tre che discutevano, e dentro c'era una scrofa coricata in mezzo a un numero incredibile di maialetti non più grandi di un grosso topo , in mezzo ve ne era uno che cercava disperatamente di attaccarsi da qualche parte ma gli altri più forti lo cacciavano sempre , anche la madre lo respingeva, Allora mo avvicinai infilandomi tra quelli che chiacchieravano e chiesi curioso al padrone
-: pèrche fa così?
-: E' rimasto senza mammella ! giovanotto, cerca di attaccarsi ma gli altri più forti lo cacciano
-: e se non riesce a trovarla? Domandai
: Muore di fame! Ma non aspetto fino allora , ora lo tolgo e lo butto via, così non disturba gli altri !
: - o no!!! Risposi , forse con l' aria disperata , perché il padrone sporgendosi nel box lo acchiappava e mentre scalciava e gridava disperatamente me lo porgeva e mi diceva ironico :- tè fallo venire due quintali! E si metteva a sghignazzare assieme a quei due o tre bifolchi che gli stavano vicino . Sarà stato si e no mezzo chilo ma sbraitava come un orso quasi stessi pelandolo e si agitava come un assassino scorticandomi le braccia di corsa ero andato a farlo vedere al nonno che appena vistolo esclamò costernato :- ,Hoo no ! Di cosa ti sei sobbarcato , poi vedendo che si dimenava come un ossesso me lo levava dalle braccia : vieni che andiamo al carro !-
Appena lasciatolo libero corse a nascondersi sotto la paglia . Mentre Bisin abbaiava disperatamente cercando di saltare sopra . Il nonno era duro come il nodo di un vecchio ceppo , e acido come un sorso di " Posca " ma aveva un cuore grande come una casa, infilava le dita nel taschino del gilè e tirava fuori una moneta da cinquecento lire e mettendomela in mano disse :- vai dal farmacisdta dall' altra parte ella strada e prendi un Ciuccio il più piccolo che c'è , non vuoi mica farlo morire di fame no!!

Quando ero tornato la mula era già stata bardata e attaccata al carro, e vi erano
Due uomini che assieme al nonno caricavano sul carro un vitellino a macchie bianche e rosse, il nonno tirava fuiori il portafoglio e cominciava a contare le millelire ; all' ultimo si fermava e diceva :- sa!! No mi levi proprio nulla ?
Dai Dai , dai la mancia al ragazzino, aveva risposto il montanaro . Il nonno stringeva loro la mano, si salutavano e si auguravano di incontrarsi ancora per fare qualche buon affare. Mentre loro tornavano al mercato noi salivamo a cassetta e ripartivamo verso casa.
Quando arrivavamo nonna Maddalena era in mezzo all'aia ad aspettarci , ma non voleva farsene accorgere e allora faceva finta di accudire alle galline.
Alla buonora ! esclamava : per fortuna no vi è capitato nulla di male, comiciavo ad avere un po’ di apprensione!
:-Stai tranquilla Maddalena , piuttosto vieni a vedere di cosa si è caricato tuo nipote, e gli aveva fatto vedere il maialino ancora spaventato nascosto sotto al tabarro. La nonna voleva molto bene agli animali e appena visto quell' animaletto tutto spaventato aveva domandato : da quanto non mangia più ? e lo prendeva in braccio e lo portava nella stalla. _: Tieni ! gli diceva il nonno porgendogli il suchiotto. Lei preso ilsuchiotto si dirigeva verso casa , mentre zio Sebastiano, dopo aver rifilato un calcio a Bisin per farlo tacere aiutava a tirare giù dal carro la vitellina , ela portava in braccio nella stalla perché afuria di stare legata non riusciva più a stare in piedi , li per prima cosa la metteva sotto una vacca affincheè si rifocillasse esi rimettesse prima possibile. La mula appena sbardata si avviava verso la stalla al suo posto senza che nessuno dovesse portarla. La nonna nel frattanto aveva messo il maialetto in una cesta di paglia, aveva preparato una bottiglia co metà acqua e metà latte, poi aveva infilato il suchiotto nel collo e lo aveva legato con uno spago subito era stato diffidente ma appena gli aveva spruzzato un po’ di liquido in bocca , subito si era attaccato disperatamente a poppare. Da quella notte per più di un mese aveva tenuto la cesta in camera vicino al letto e tre o quattro volte per notte si alzava a dargli da poppare , in breve era cresciuto e appena possibile era stato castrato dal veterinario.
Alla fine dell' anno era più di un quintale , ma correva dietro alla nonna come un cagnolino, Cesare gli saliva a cavalcioni ma lui si divincolava e lo buttava a terra , avolte prendevo una spazzola di legno e un secchio d' acqua e gli facevo il bagno, lui si coricava a terra e alzava le zampe per farsi spazzolare sotto le ascelle.
Purtroppo , un altro anno era passato e lui frattanto era venuto due quintali ;il nonno ci diede la notizia che non avrei mai voluto sentire anche se inevitabile : - a gennaio lo uccideremo per fare i salami, io mi ero messo a piangere, allora la nonna presomi per mano mi portò nella sua camera, e li mi faceva leggere un passo della Bibbia : >> tutti gli animali che vivono sulla terra vi servano da cibo >>. Vedi? È stato Dio che ha stabilito che gli animali servissero da cibo ; bisogna rispettare la vita perché è un suo dono ma se si uccide un animale per cibarsene : si fa la sua volontà
.

L' nini

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